Alla ricerca del tesoro
Ai piedi di una montagna viveva accampata una tribù di Indios. Era vissuta sempre lì. Quella montagna pelata, battuta dal vento, faceva parte della sua storia. Tutti la conoscevano come la montagna sacra, ed il suo mistero faceva parte della vita di quella gente. Alla sua ombra gli Indios si sentivano protetti e sicuri.
Un giorno il capo della tribù si ammalò gravemente. Sentendo che la sua fine era imminente, chiamò i tre figli e disse loro: «Sto per morire e uno di voi dovrà succedermi. Salite sulla montagna sacra: sarà mio successore quello che mi porterà il dono più bello». I tre partirono alla ricerca del tesoro. Ci vollero molti giorni per attraversare la montagna, cercando quello che potesse piacere al vecchio capo e desse alla tribù la garanzia di essere affidata in buone mani. Il primo tornò portando un fiore. Era un fiore esotico, raro e prezioso, mai visto in quei luoghi. Nascosto tra le pietre, era sfuggito ai venti e ai temporali. Il secondo portò una pietra. Una pietra speciale, liscia e rotonda, pulita dalla pioggia e dal vento. Pareva un’opera d’arte, lavorata dalle mani di uno scultore. Il terzo arrivò a mani vuote, dopo essere andato per molti giorni su e giù per la montagna sacra. «Sono salito sul punto più alto della montagna – raccontò al padre – ed ho scoperto nell’altro versante della montagna una pendice meravigliosa di prati verdi ed un lago cristallino. Sono rimasto tanto entusiasta di quanto avevo visto che non ho più voluto cercare altro. Ho pensato che se la tribù si trasferisse là, potrebbe esserci un’altra qualità della vita, sia per le persone, sia per gli animali. C’era infatti grande abbondanza di verde e di frutti». Al vecchio padre, dopo aver ascoltato i tre figli, si illuminarono gli occhi e pronunciò la sentenza dicendo al terzo figlio: «Il capo della tribù sarai tu, perché hai portato la visione di un futuro migliore».
(Giuseppe Stoppiglia dalla rivista Madrugada)