“La Linea di San Michele – alla ricerca della collana di Uriel” di Enrico Miniati (Ed. Atelier Pistoia2020)

Ancora una serie di città e luoghi dall’Italia alla Francia sull’Atlantico, ancora protagonisti Alberto, l’ex-poliziotto ora tassista, la fidanzata Ielhena, Guido e Beatrice con la
piccola Viola. E ancora protagonista la collana dell’ex arcangelo Uriel, a cui viene data la caccia da secoli, simbolo di eresia per alcuni, simbolo di potere per altri.
Una collana che non ha mai portato fortuna sin da quando è apparsa, legata com’è al culto degli arcangeli ribelli.
I nostri amici fiorentini che dopo le ultime peripezie legate alla collana e a chi vi…gira intorno  erano convinti di averla ormai messa nel dimenticatoio ma si sbagliavano di
grosso. L’improvviso arrivo a Firenze di un vecchio frate, ben noto a Beatrice, e di un rappresentante dei Lloyds ci fanno capire che l’effetto collana è ancora vivo e quindi è in-
negabile che per i nostri protagonisti si prospettano nuove avventure. Il compito che aspetta i nostri eroi si rivelerà ben arduo e pericoloso. Inizia così una lunga traversata attraverso la Francia, mete Parigi, Mont San Michel, vari incontri/scontri aspettano i nostri, la vicenda s’ingarbuglia sempre più, perché ci sono i buoni (i Nostri…si fa per dire) e i cattivi, e poi dei poliziotti, e francesi e anche italiani, della gendarmeria vaticana. Perché questa storia, in teoria segreta. sembra
destare vari interessi, ora leciti ora illeciti, con un curioso sorvegliarsi a vicenda. E alla fine la conclusione che ci riporta in Italia con la Città del Vaticano al centro delle mosse finali.

Dopo “Lljubiana” e “La collana di Uriel” ecco una nuova avventura che mescola leggenda, realtà e misteri attorno alla collana di Uriel, l’arcangelo del Male.

Enrico Miniati con “La Linea di San Michele” dovrebbe essere così arrivato al termine della trilogia che ci ha condotti al termine di un lungo percorso con punto di partenza Firenze,
poi via via sviluppatasi attraverso una serie di avventure che ci porteranno a Milano, Liujbiana, Roma, l’alta Val d’Aosta, per finire nell’ultimo racconto della serie nella Francia
bagnata dall’Atlantico sino a Mont San Michel.
Vari i motivi delle storie, appunto il filone “avventura”, poi la…corsa tra i secoli, praticamente dal sedicesimo secolo ai giorni nostri, sempre sulle tracce di questo gioiello, ma
con uno sguardo alle eresie, i movimenti nella Chiesa, con un accenno ben delineato alla Chiesa di oggi e ai suoi rappresentanti.
Probabilmente il motivo pregnante di questa serie è l’amicizia che lega i due protagonisti, Guido e Alberto, amici da una vita, il loro rapporto non è mai venuto meno nel tempo, anzi si è fatto più stretto perché si è esteso anche ai rispettivi affetti familiari, tanto che quando Guido avrà bisogno di aiuto per risolvere i guai in cui si è cacciata la nipote sarà Alberto a farsi carico – ex poliziotto- di tutto. Ma resta il tema comune a tutta la storia, ovvero quello dell’amicizia che resta più forte che mai e al di sopra di qualsiasi vicenda.

Miniati si conferma un buon narratore della saga, con uno stile efficace che ha reso più gradevole la lettura della trilogia.

Giuseppe Previti (Presidente dell’Associazione del Giallo Pistoia)

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