I tuoi occhi

Negli ultimi anni i nostri occhi sono stati il nostro alfabeto. Immaginare, narrare, condividere, accarezzare con uno sguardo, spesso è stato l’unico modo per rapportarsi con gli altri. Questo agire ha invaso la nostra vita e ci ha insegnato che scoprire la bellezza interiore non è poi così difficile. Gli occhi rispecchiano la nostra anima e ci trasmettono emozioni che fino a qualche tempo fa sembravano impossibili da comprendere. Nel 1948 Nazim Hikmet compose questa poesia che adesso è quanto mai attuale.

a.o.

I tuoi occhi

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya,
sono così, le spighe, di primo mattino;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
Così sono d’autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l’un l’altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi

(Nazim Hikmet)

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