Gocce di tempo statiche
nell’aria opulenta della sera.
Lo stagno rispecchia uno strappo di vita,
si tuffa la rana,
gorgoglia la luna,
vanno alla riva schiumosa,
diafane melodie,
che lente e smerlate ritornano,
succedono le une alle altre,
sinuose danzano fiacche,
sfinite si fermano.
Di nuovo si affaccia la luna,
lucente si posa sull’acqua,
cedevole e lieve,
come neve che cade sulla neve.
Intanto,
lontani e attutiti fremiti,
salgono a me.
È notte.
Un battito d’ali
veloce scompare.
Lo penso domani librarsi nel cielo,
pacato e sedotto di luce
tra raggi di sole.
Sospeso è il mio cuore di velate emozioni.